giovedì 11 febbraio 2016

Cosa è avvenuto

Circa 1 miliardo e mezzo di anni fa, più o meno quando sulla Terra comincavano ad apparire le prime cellule,  c'erano, in una regione imprecisata del cielo, due buchi neri che ruotavano uno intorno all'altro. Erano due buchi neri piuttosto grossetti, avevano 36 e 29 volte la materia presente nel sole stipata all'interno di due sfere  di circa 100 km di raggio. Quasi impercettibilmente, ma inesorabilmente, questi due buchi neri perdevano energia per colpa della teoria del Prof. Albert Einstein, e perdendo energia cadevano l'uno sull'altro aumentando la propria velocità. Circa 1,36 miliardi di anni fa, i due buchi neri erano ormai giunti ad una distanza di 1000 km: a quel punto la velocità orbitale era frenetica, ed infatti sfrecciavano ad un terzo della velocità della luce. Dopo soli 150 millisecondi la distanza si era ridotta a circa 350 chilometri, e la velocità di rivoluzione era diventata pari a metà la velocità della luce: un'orbita veniva compiuta in circa 13 millisecondi. Più o meno allora le superfici dei buchi neri si toccarono, e come due gocce d'acqua si fusero, o meglio produssero una coalescenza. Nel giro di una decina di millisecondi di tutta questa tempesta non era rimasto praticamente nulla: un solo buco nero di massa pari a circa 62 masse solari ruotava tranquillamente come se niente fosse accaduto, mentre una piccola increspatura dello spazio, una superficie sferica spessa circa tremila chilometri, si allontanava rapidamente (alla velocità della luce)  portando via una enorme quantità di energia ottenuta sgretolando una massa pari a circa tre volte quella del sole, e trasportando contemporaneamente l'unica notizia del disastro.
Questa sottile increspatura dello spazio, il 14 Settembre 2015, ha raggiunto gli specchi sospesi dell'osservatorio LIGO, e li ha spostati di circa un miliardesimo di miliardesimo di metro, cioè di circa un millesimo del raggio del protone. Tuttavia, anche se così piccolo, lo spostamento non è passato inosservato, ed è per questo che oggi possiamo raccontarvi questa storia.

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